TINTO BRASS PRESENTA FABIO BRIGAZZI ED IL SUO SESSO, SCARPE E PESCIOLINI: intervista pseudo erotica all’autore del libro nell’afflato del regista del “Caligola”.
di Giuseppe Lorin
Cosa è l’immedesimazione per Fabio Brigazzi, l’autore dell’erotic book “Sesso, scarpe e pesciolini” delle edizioniAnordest?
Diciamo che il sesso, insieme all’arte, è una delle componenti principali della mia vita. Pertanto, il romanzo può in parte considerarsi autobiografico anche se scritto al femminile e attraverso le esperienze di una donna matura e, almeno inizialmente, inibita. Forse, lo scrivere come se fossi una donna è stato un modo per nascondermi dietro emozioni e sensazioni non proprio maschili, oltre a un mettermi alla prova per vedere se, effettivamente, conosco l’universo femminile. Mentre dal riscontro che il romanzo sta avendo tra il gentil sesso, posso tranquillamente affermare di esserci riuscito anzi, qualche lettrice nemmeno crede al fatto che il libro sia stato scritto da un uomo.
Torniamo sempre a parlare del padre della Psicoanalisi, Sigmund Freud. Nella teoria freudiana, arricchita dagli studi multietnici junghiani, si accenna alla mimesica dove “il diventare” prende le distanze dall’imitare. Quanto ha influito nel tuo comportamento il “diventare” quell’essere che nel tuo libro fagocita e sfoga, senza inibizioni di sorta, la libido in una maniera altamente erotica?
L’influenza principale è venuta sicuramente dal mio conoscere le donne. Un mondo che mi affascina e che non finirò mai di scoprire ma che ritengo, nemmeno le donne riusciranno mai a svelare appieno, in quanto veramente complesso e articolato e forse, proprio per questo intrigante.
Invece, anche per mezzo del mio romanzo, mi sono trovato catapultato in una scissione quasi schizofrenica di due entità ben distinte ma che convivono nella stessa persona. Per giungere così all’uomo-donna del terzo millennio, una figura nuova in grado di capire e comprendere l’universo femminile ed addirittura contrapporsi a loro con dolcezza, sensibilità e maggior cura di sé, pur rimanendo uomo e maschio. Per arrivarci, oltre alla mie esperienze - dopotutto ancora non sono sposato - mi sono calato letteralmente nei loro panni, osservandole minuziosamente, leggendo riviste femminili e parlando con loro e di loro. Mi sono immedesimato nell’anima femminile, non con il solo fine di scrivere bensì per il piacere che ho nel vivere a metà strada tra gli uomini e le donne, anche se attratto solo dal gentil sesso.
Come è avvenuto il tuo incontro con il principe dell’eros filmico Tinto Brass?
Ho conosciuto Tinto ad una mostra di arte erotica, alla quale mi sono recato sia per la mia passione per l’arte che per incontrare il Maestro dell’eros. Quindi, dopo varie insistenze, nemmeno fosse una bella donna, siamo andati a casa mia – casualmente proprio nelle vicinanze - per fargli conoscere la personalità e le passioni dell’autore di “SESSO, SCARPE e PESCIOLINI”. E’ iniziata così la mia avventura nel mondo della scrittura erotica e della fantasia senza limiti e confini…
Il tuo debutto letterario con un racconto hard che ricorda molto un “diario erotico”, raccontami in sintesi cosa è racchiuso nel tuo scrigno erotico di questa tua prima opera e giustifica la tua scelta d’esordio.
Si tratta della scoperta del sesso vero, trasgressivo e senza limiti di una cinquantenne in carriera, con un rapporto ormai stanco e prevedibile con il proprio coniuge. Una donna spenta e senza più sogni sessuali che troverà, spinta anche dalla curiosità femminile, la forza e il coraggio di affrontare prove erotiche sempre più ardite e imprevedibili. Sarà il suo Pigmalione, che il destino le farà incontrare, a forgiarla e farla così divenire frutto della propria immagine e creatività, fino a superare il suo maestro, anche grazie alla sua nuova intraprendenza e femminilità. Con il sesso inteso come un gioco e non più una cosa sporca ed immorale. Senza tabù, regole e restrizioni e praticato per il proprio piacere e di chi le sta accanto. Lei ha gli orgasmi anche sentendo come gli uomini godono usufruendo del proprio corpo. Le sue fantasie erotiche saranno messe a nudo e le permetteranno di andare oltre i limiti imposti dalla morale e dalla sua rigida educazione. Proverà e “sentirà” quello che mai e poi mai, avrebbe lontanamente immaginato.
Siamo in cammino nel terzo millennio; quali valori sono cambiati nel rapporto di coppia? Credi nel matrimonio? Gli stimoli di questa realtà informatica influiscono sui sentimenti d’amore?
Purtroppo, la coppia del XXI secolo sta attraversando un momento di crisi sessuale dovuto alla nascita di nuovi strumenti di conoscenza ed approccio, ora a disposizione anche di chi non aveva mai visto il tradimento come appagamento dei propri sensi e desideri. La coppia non è affatto complice, la Chiesa sta rimanendo inesorabilmente indietro ed avere l’amante, sembra essere quasi la norma per compensare la lacune del matrimonio e del rapporto di coppia in genere. Pertanto, si al matrimonio come istituzione sia civile che religiosa e strumento per la creazione di una famiglia, che però permetta alla coppia di potersi esprimere sessualmente in piena libertà e complicità. Altrimenti torneremo, o forse è meglio dire rimarremo, ai sotterfugi e al maschilismo che ha imperato fino ad adesso e, in alcune regioni dell’Italia, ancora la fa da padrone. Quindi, parità dei sessi anche nella trasgressione e nelle fantasie sessuali ed anche se gli uomini ancora non se ne sono accorti, le donne stanno già cambiando…
Tinto Brass come si è espresso, a riguardo, nella prefazione?
Il Maestro del nostro cinema erotico così ha scritto: “Ciò che mi ha maggiormente -e positivamente- incuriosito in “Sesso, scarpe e pesciolini”, è l’età della protagonista: cinquant’anni. Un’età che, salvo il caso di diari autobiografici, è più che canonica per l’eroina di un romanzo erotico, con il rischio di relegarla automaticamente se non fuori tempo massimo, almeno borderline, ai confini della menopausa, fra le donne che, anche se ancora belle e desiderabili, l’industria culturale impietosamente bolla, per dirla con il brutale pragmatismo dei tycoon americani, come “no more fuckable!”. E invece Marina è “still very fuckable!” E il romanzo non è affatto un diario autobiografico! Ancorché la protagonista si racconti in prima persona, è in realtà la penna di Fabio Brigazzi, il grimaldello espressivo con cui scassinare lo scrigno della libido più intima, il passepartout psicologico per penetrare nel caveau dei desideri più segreti e vergognosi, il deragliatore ideologico grazie al quale smascherare gli eterni inganni che i corifei della Dignità e del Sentimento, ci hanno per troppo tempo e con troppe bugie propinato. La penna di un autore schierato decisamente con la cultura più avvertita e moderna, quella per intenderci che riconosce valenze estetiche non solo all’erotismo ma anche alla pornografia definisce le donne come Marina, in preda a le demon du midi”.
Fabio Brigazzi è nato a Belluno negli anni sessanta ma vive da sempre a Roma, vicino San Pietro. Comunque la vicinanza al regno dello spirito ha fatto sì che la sua fervida fantasia erotica aggiungesse quel quid in più al kamasutra, libro dell’erotismo per eccellenza. Fabio Brigazzi rientra in quella schiera di autori che come Franz Kafka, Arthur Rimbaud, Charles Bukowski, Corrado Calabrò ed altri, lavorano o hanno lavorato nella funzione pubblica o in imprese di assicurazioni o geologiche o di finanza o di archivio o di pari impegni lavorativi.
La sua fluida scrittura passa da toni ironici, a volte comici, sarcastici, spesso impositivi di voglie erotiche sovrastanti la malizia, intriganti, eccitanti fino all’orgasmo narrativo dell’autore e dei lettori che per questo libro si sono dimostrati più di sesso femminile. La voluttà d’espressione dei vari amplessi hanno una valenza immaginativa che augurano la visione dello stesso libro soggetto cinematografico degno di quel filone erotico rappresentato dai maestri del cinema hard.
Cosa è la sensualità e la complicità per Fabio Brigazzi? Quali elementi coronano la femme fatale? In una donna apprezzi la decisione erotica o l’ambiguità ingenua della voglia sessuale?
La sensualità è una dote innata e purtroppo, non tutte ce l’hanno ma con alcuni accorgimenti, è possibile avvicinarvisi molto. Non solo con i tacchi 12 o la minigonna esagerata bensì diventando più determinate e sicure nei confronti dell’altro sesso ed anche le esperienze di vita e sessuali, saranno sicuramente un valido aiuto. Determinazione da non confondere con l’aggressività, che spesso le donne sfoggiano come fosse un gioiello prezioso e facendo così fuggire la maggior parte degli uomini.
Invece Marina, la protagonista del mio romanzo, scopre il suo “sex-appeal” forse un po’ in ritardo rispetto alle altre, anche a causa di non aver avuto accanto l’uomo giusto. Ma le basterà un nuovo ed inatteso incontro, per trasformarsi da donna insicura delle sue potenzialità a mantide mangiatrice di uomini e non solo…
Per quanto riguarda l’ultima domanda, sono entrambe donne altamente eccitanti. Però, nel sesso a 360 gradi, non bisogna fossilizzarsi in uno stereotipo di donna ma si deve essere dei veri e propri camaleonti, capaci di trasformarsi ed eccitarsi ad ogni nuova situazione che si verrà a creare nella nostra vita erotica. Sia generata da una donna in grado di prendere l’iniziativa –uomini, ma perché avete tanta paura?- che di un’ingenua femmina come Marina, bisognosa di un maestro che la guidi e conduca lungo il difficile e tortuoso sentiero del sesso.
Incipit di “Sesso, scarpe e pesciolini”:
Quella mattina di fine luglio, guardando la mia immagine riflessa nello specchio del bagno………”
Explicit di “Sesso, scarpe e pesciolini”:
Non capita tutti i giorni, di scoprire il sesso vero e senza limiti e trovare l’Amore. E chi ci riuscirà, non se lo faccia scappare. Mi raccomando. Un bacio grande come il cielo e profondo come il mare. Marina
Per L’UNICO, Giuseppe Lorin, www.lunico.eu